La storia delle cose raccontata attraverso il ciclo di vita, la Carbon Footprint e il riuso delle cose.
Le cose che utilizziamo ogni giorno hanno una storia, un ciclo di vita: in questa storia delle cose, tutto viene prodotto, utilizzato e poi arriva a fine vita.
A questo punto le cose possono essere smaltite oppure riusate, ed in questo caso evitano, almeno per un po’, la produzione di altri nuovi oggetti.
La storia delle cose: la storia delle tue cose, la storia delle tue scelte di uso e di riuso!
La scelta giusta! il valore del riuso e l'impronta di carbonio degli oggetti
Clicca sulle icone per visualizzare l’impronta di carbonio degli oggetti e naviga dentro le fasi del ciclo di vita.
La produzione di XXX ha una CARBON FOOTPRINT di XXX kg CO2eq: XXX!
Carbon footprint
La Carbon Footprint - Impronta di Carbonio - corrisponde all'emissione di CO2eq attribuibile ad un prodotto nel suo intero ciclo di vita.
CO2eq significa "CO2eq equivalente", ed esprime il "potere climalterante equivalente" di tutti i gas serra emessi in una o più fasi del ciclo di vita di un prodotto rapportati all’unità di misura base che è la CO2eq (anidride carbonica).
Comprare un prodotto usato permette di risparmiare queste emissioni facendo bene all'ambiente!
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XXX Kg CO2eq risparmiati
Il ciclo di vita delle cose
Scegliere l'usato è importante, sai perchè?
Ogni prodotto è caratterizzato da un proprio CICLO DI VITA,
dall’estrazione delle materie prime fino al termine della sua vita.
In ciascuna di queste fasi vengono generati inquinanti ambientali,
tra cui la CO2eq il gas responsabile del RISCALDAMENTO CLIMATICO.
La CARBON FOOTPRINT ("impronta di carbonio") è
la quantità di emissioni di CO2eq
generate lungo il ciclo di vita di un prodotto: calcolarla permette di capire
l’impatto climatico di un prodotto.
Dare una SECONDA VITA agli oggetti evita la produzione di altri prodotti similari
e quindi nuove emissioni di CO2eq.
Usare Subito.it è una scelta intelligente
perché fa risparmiare ma è anche una scelta importante per la
TUTELA del nostro PIANETA e del nostro FUTURO!
Ogni prodotto viene costruito prelevando materie prime dall’ambiente, in quantità e qualità variabile, generando inquinamento legato a queste fasi iniziali di estrazione e di primo trattamento dei materiali. L’inquinamento così generato, tra cui sono comprese anche le emissioni di CO2eq, a sua volta determina conseguenti impatti ambientali e sanitari di diverso tipo: la CO2eq, in particolare, è il gas responsabile del serio e preoccupante fenomeno del cambiamento climatico: la sua emissione in ambiente riscalda il clima del Pianeta.
Approfondimento
Tutti i prodotti che utilizziamo vengono prodotti estraendo materie prime dall’ambiente: queste materie prime vengono poi purificate, trasformate, modificate in funzione del tipo di prodotto che deve essere realizzato. Se il prelievo di risorse impoverisce il Pianeta (le risorse spesso sono non-rinnovabili, così come pure non è rinnovabile l’energia che viene utilizzata per la loro estrazione e lavorazione), anche tutte le fasi di trattamento, movimentazione e lavorazione possono generare importanti volumi di scarichi, rifiuti, emissioni: durante questi processi viene anche e necessariamente consumata energia, la cui produzione genera ulteriori impatti ambientali (primariamente in forma di emissioni di gas ad effetto serra). Per i prodotti tecnologici, in particolare, sono richiesti alcuni tipi di materie prime rare, presenti solo in alcuni luoghi del mondo: in questo modo, il loro trasporto fino ai luoghi di loro lavorazione comporta un ulteriore aggravio dei costi ambientali del processo produttivo.
LAVORAZIONE
Dopo aver estratto e trattato le materie prime, queste devono essere ulteriormente lavorate e assemblate tra loro, per la generazione dei beni di consumo da immettere sul mercato. Anche questa fase comporta la generazione di inquinamento, tra cui la CO2eq che è ad oggi il più importante “gas ad effetto serra”.
Approfondimento
I prodotti che utilizziamo sono il risultato di percorsi di progettazione/design e di produzione, che possono essere anche molto strutturati e complessi. Tutte queste fasi produttive richiedono energia, e producono a loro volta quantità variabili di scarichi, emissioni e rifiuti: lavorazioni complesse richiedono poi l’utilizzo di grandi macchinari, i quali a loro volta sono stati responsabili di notevoli impatti ambientali durante la loro fase produttiva, e tali impatti si sommano a quelli complessivi del processo produttivo in cui sono impiegati. Negli ultimi anni abbiamo poi assistito ad una “delocalizzazione” dei processi produttivi verso i paesi Asiatici, Cina in primis, situazione che aumenta la complessità (e gli impatti) della logistica del processo produttivo a causa della rilevante crescita del numero dei trasporti.
PUBBLICITà e PACKAGING
Quando un prodotto è ultimato, è necessario venderlo. Una efficace pubblicità del prodotto permette di farlo conoscere ed apprezzare da parte dei consumatori, mentre una buona forma e colore della confezione di vendita fa in modo che il consumatore possa preferirlo ad un prodotto similare in fase di acquisto presso il negozio. Spesso si tende quindi a realizzare imballaggi sovradimensionati per “mettere in mostra” l’oggetto rispetto ad altri prodotti similari, e quindi favorire la sua scelta rispetto a prodotti similari e concorrenti in negozio. Questo però non è un bene per l’ambiente.
Approfondimento
Quando un prodotto è ultimato deve essere messo in commercio e venduto ai consumatori. Esiste una articolata serie di azioni di comunicazione e di marketing per favorire nei consumatori la conoscenza, l’interesse, la fiducia e la voglia di acquisto del prodotto. A fianco della pubblicità esiste però anche un importante studio grafico ed ergonomico sulla confezione di imballaggio finale del prodotto, perché il consumatore sia invogliato a sceglierlo dallo scaffale del negozio: gli imballaggi aumentano così in maniera importante e significativa superando la semplice necessità funzionale del trasporto e della preservazione della integrità del bene.
TRASPORTO
Una volta che il prodotto è finito deve essere trasportato fino ai negozi dove il cliente finale potrà acquistarlo: il percorso di trasporto può essere lungo, interessando una filiera di distribuzione complessa che può coinvolgere anche Stati diversi. Per esempio, il trasporto di 1 singolo computer dall’Asia ai mercati finali europei comporta l’emissione di circa 40 kg CO2eq, equivalente all’emissione di 100 lampadine da 60 W lasciate accese per 20 ore.
Approfondimento
Il prodotto è terminato. Viene quindi trasportato dal luogo di produzione fino ai vari centri di distribuzione, la cui numerosità e localizzazione è funzione del tipo di prodotto. Alcuni prodotti tecnologici o tipici (di una certa area geografica) o comunque di alta qualità (quindi richiesti dai consumatori di tutto il Mondo) seguono percorsi di distribuzione di ampia portata, che possono coinvolgere anche numerosi Stati differenti. Ogni fase dentro questa filiera di trasporto è responsabile di inquinamento, dovuto all’importante consumo di energia (specie fossile) sia nelle fasi di produzione dei mezzi di trasporto sia nella fasi di utilizzo di tali mezzi per la movimentazione delle merci (in termini di uso di carburanti, di origine petrolifera).
UTILIZZO
Il prodotto è acquistato, ed ora il consumatore lo può utilizzare. Anche l’utilizzo del prodotto richiede l’impiego di energia, la quale a sua volta è stata “generata” mediante il consumo e trasformazione di altra energia primaria spesso di origine fossile (con i conseguenti impatti ambientali collegati al processo di generazione energetica). Per esempio, un TV LCD 34” produce in un anno di utilizzo circa 220 kg CO2eq, pari all’emissione generata da un’automobile di piccola cilindrata su una percorrenza di circa 1.000 km.
Approfondimento
Se possibile serve quindi che ciascuno utilizzi il prodotto in maniera più efficiente possibile, limitando gli inutili sprechi energetici (dallo stand-by degli elettrodomestici, a consumi inutili, a spreco di carburante...).
SECONDA VITA
La vita cambia, ed un prodotto pur efficiente e funzionante può non essere più adatto a nuove esigenze. Il prodotto stesso può allora essere scambiato tra due utilizzatori finali, per soddisfare nuove necessità ed evitare così la produzione di nuovi prodotti: in questo modo scegliere oggetti usati fa “risparmiare “ gli impatti ambientali della produzione (comprese le emissioni di CO2eq).
Approfondimento
Spesso non ci rendiamo conto che gli oggetti che possediamo, anche se “non sono nuovi”, sono un tesoro: possono essere scambiati ed essere riutilizzati evitando una nuova produzione industriale, evitando di impoverire di risorse il nostro Pianeta.
Pianeta che è unico e finito, e può quindi offrirci una quantità limitate di risorse, così come può offrire una limitata capacità di riassorbimento dei nostri inquinanti.